Mozzo:”Madonna delle Ghiaie: il racconto di Luigi Rota.


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Avvenimenti rimasti nella memoria popolare
60° anniversario delle apparizioni della Madonna alle Ghiaie. (Prima Parte)
Maggio 1944: Infuria la Seconda Guerra Mondiale. Churchill
ha convinto gli alleati americani a sferrare una grande offensiva su Roma e l’attacco ha inizio il 13 maggio, su Roma e Montecassino. Proprio quel 13 maggio alle Ghiaie di Bonate una bambina dice di vedere la Madonna. Nel corso di quell’anno 1944 Ponte San Pietro subisce ben tre bombardamenti e altrettanti ne subirà nel 1945 :36 persone perdono la vita.
Ricordo benissimo quegli avvenimenti essendo all’epoca un ragazzo di 12 anni, non potevo recarmi da solo alle Ghiaie a “curiosare” di sicuro mi sarei smarrito per la grande confusione che regnava tra le migliaia di persone là convenute.
Negli stessi giorni in cui alle Ghiaie avvenivano le apparizioni, accadevano strani fenomeni in cielo. Ricordo che un giorno verso le ore 18.00, mentre giocavo in Piazza a Mozzo, e con me vi erano presenti molte persone, il sole, con meraviglia di tutti, si mise a roteare su se stesso e cambiando continuamente colore dava all’ambiente anziché la luce chiara, dei riflessi violenti e strani. C’era chi pregava e chi gridava al miracolo, ricordo delle spose e madri che avevano i loro cari al fronte e non avendo più notizie da vari mesi, si recavano in pellegrinaggio sul luogo camminando a piedi nudi sulla strada sterrata.
Nei mesi successivi all’evento anche noi ragazzi dell’Oratorio andammo alle Ghiaie a fare una visita. C’era ancora molta gente che pregava, accendeva candele, lasciando sul posto fotografie dei loro cari, implorando la protezione della Madonna.
Recentemente mi sono recato alle Ghiaie per una visita alla Cappelletta delle apparizioni e ho constatato che la devozione verso la Madonna delle Ghiaie non è mai venuta meno. Tutti i giorni si recita il Santo rosario e tra le numerose persone presenti, vi sono anche molti forestieri. Ora la Cappella con l’immagine della Madonna è dedicata a Maria Regina Madre delle Famiglie.
Vorrei citare un pensiero scritto da Papa Giovanni il 20 Agosto del 1946 a Parigi: “Penserò alle Ghiaie, dove ebbi impulsi alla devozione alla Madonna di Lourdes e alla Sacra Famiglia”.
Ed ora leggiamo le testimonianze della stampa e delle autorità religiose dell’epoca che parlarono della vicenda.
Gli avvenimenti delle apparizioni della Madonna delle Ghiaie di Bonate Sopra si svolsero nelle vicinanze della cascina del Torchio. Le apparizioni incominciarono il sabato 13 maggio 1944, verso le ore 18: una bambina di sette anni, Adelaide Roncalli, mentre raccoglieva dei fiori in compagnia di una sorella e due amichette, improvvisamente entrò come in estasi e al risveglio disse di aver visto la Madonna con Gesù Bambino e San Giuseppe. Asserì di aver visto una bellissima figura di donna, vestita di azzurro, con un velo bianco come le “Figlie di Maria”, che la chiamò per nome e le disse con tenerezza in dialetto bergamasco: “Adelaide, iga mìa pùra, mé só la Madóna!”
(Adelaide non aver paura: io sono la Madonna).
Seguirono altre 12 apparizioni tra il 14 e il 31 maggio, con punte di folla che toccarono giornalmente le centomila persone. Le apparizioni ripresono poi domenica 28 e terminarono mercoledì 31 maggio con messaggi per la conversione dei peccatori e per lenire la sofferenza dei malati.
Scrisse Mons. Luigi Cortesi che nella apparizione del 20 maggio 1944:
“S’alzò dalla folla un grido, che presto fece tempesta: ‘Guarda, guarda il sole, guarda che colori’ e parecchi volti guardarono in cielo, nel sole, a costo di lasciarsi accecare”.
Ma la sera seguente, 21 maggio, avvenne il prodigioso fenomeno del sole in tutta la sua fantasmagorica magnificenza. Il Vescovo Mons. Adriano Bernareggi nel suo diario alla data 21 maggio scriveva:
“Alle ore 18 ero al Patronato San Vincenzo per la festa di San Giovanni Bosco. Proprio in quell’ora terminavo di parlare davanti alla chiesa. Poi entravo in chiesa per la Benedizione del S.S. Sacramento, ma la maggior parte della folla rimase fuori, perché diceva di aver osservato per lo spazio di 10 minuti circa il sole girare su se stesso, cangiando anche repentinamente di colore, giallo, rosso, bleu. Il sole poteva essere guardato senza disturbo. Il fatto fu osservato anche in altre località. Io ebbi solo a notare,al termine della funzione, un colore giallo delle case, come quando vi è un’ eclisse parziale di sole al tramonto. Alle 19.45 dissero che il fenomeno si ripeteva”.
Mons. Giuseppe Piccardi raccontò che alle sei della sera di quel giorno si trovava con una moltitudine di gente sull’alto della morena, che sovrasta il luogo delle apparizioni, poiché non era possibile, data la “piena di gente”, andare laggiù. All’improvviso la gente gridò:”Guardate il sole.Guardate il sole!”.
Dopo aver lui stesso osservato il fenomeno concluse:”Fu per me una prova evidente delle apparizioni della Madonna”.
Il sacerdote Martino Compagnoni, presente all’evento, constatò come il sole, uscito dalle nubi (il cielo minacciava acqua), girava su se stesso. Il disco solare era colore argenteo e roteava vertiginosamente, dando l’impressione che per la velocità del movimento dovesse sbandarsi nel cielo. Nella sua roteazione il sole saettava come una girandola di fuochi d’artificio, lanciava fasci di luce multi colorata, con una vivezza caleidoscopica, tanto che le nubi attorno al sole erano investite e formavano un’aureola fantastica. Si può dire che il prodigio di Bonate fu più grandioso di quello di Fatima, perché si ripetè sei volte e fu osservato perfino in Piemonte e in Liguria. Spiegazioni? Nessuna! Il 26 maggio1944 “L’Eco di Bergamo” pubblicò un articolo del Prof. Enrico Caffi, in cui l’esimio studioso sosteneva che la roteazione del sole delle Ghiaie era un fenomeno prodigioso. Non furono pochi coloro che asserirono come le apparizioni della Madonna a Bonate fossero l’epilogo di Fatima.
La Chiesa, nella sua saggezza, anche nel caso in cui abbia dichiarato credibile – a livello di fede umana – un “messaggio” attraverso un apparizione della Vergine (come a Lourdes e Fatima) e ne abbia autorizzato il culto, non ne fa un articolo di fede cattolica, impegnandovi la propria autorità infallibile (come nelle canonizzazioni). Propone semplicemente e raccomanda ai fedeli di rendersi attenti al “ messaggio” e agli avvenimenti della Madre di Dio, espressi a “certe anime privilegiate”, non per enunciare nuove verità, ma per guidare la nostra condotta” (“Radio-messaggio” 19 febbraio 1959 di Papa Giovanni “per la chiusura delle feste centenarie di Lourdes”.)

Bibliografia:”Storie dei fatti di Ghiaie” S.E.S.A. Bergamo 1945
Piccola aneddotica Bergamasca, Vol.III di Martino Compagnoni (a cura di Luigi Rota) anno 2004