










La mostra visitabile tutti i giorni al centro sociale durerà fino al 18 giugno


BELLA CIAO (Bersagliere portami via)
“ Il raggruppamento Legnano, del quale faceva parte il 1° Battaglione Bersaglieri Goito, al comando del Maggiore Romolo Guercio, nel risalire la penisola (nel ’44-’45), giunse ad Ancona e ivi, provvide alla ristrutturazione del suo organico, inserendo nuove forze.
I bersaglieri della divisione, cantarono questa canzone (“Bella ciao” n.d.r.)
Negli anni cinquanta, al 3° reggimento bersaglieri, le compagnie cantavano questa canzone, che in seguito fu suonata anche dalle fanfare e, da allora, rimase nel repertorio tradizionale.”
(cfr. “Bersaglieri – Epopea dei fanti piumati da La Marmora ai Commandos” – Compagnia Generale Editoriale S.p.A., Vol. IV, p. 1269)
Gianpaolo Pansa: «Bella ciao. È una canzone che non è mai stata dei partigiani, come molti credono, però molto popolare». Giorgio Bocca: «Bella ciao … canzone della Resistenza e Giovinezza … canzone del ventennio fascista … Né l’una né l’altra nate dai partigiani o dai fascisti, l’una presa in prestito da un canto dalmata (ndr: le bersagliere di Dalmazia fine 800 inizio 900) , l’altra dalla goliardia toscana e negli anni diventate gli inni ufficiali o di fatto dell’Italia antifascista e di quella del regime mussoliniano … Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un’invenzione del Festival di Spoleto (1964)» (Corriere della sera 10 luglio 2018)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.