Oggi si va a Sotto il Monte Giovanni XXIII, 305 m. s.l.m. e 4305 abitanti
(censimento Istat 2011), ridente paesello posto alle pendici del monte Canto e gemellato, si scopre, con MARKTL AM INN, paese natale di Papa Benedetto XVI.
Dalle pendici del monte Gussa a quelle del monte Canto ci sono poco più di 11 km che, se non c’è traffico, si percorrono in poco meno di quindici minuti.
Ma cos’è o cos’è stato Sotto il Monte per gli attuali 40-50enni che accompagnano le nostre atlete a Sóta ‘l Mut appunto?
Sotto il Monte è… dove si andava da ragazzini in bicicletta, e in sicurezza, passando da Locate, Mapello e poi via su per la salita della chiesetta della Madonna di Prada.
Sotto il Monte è… dove si andava a prendere il pane fresco la domenica mattina, prima dell’avvento degli iper e supermercati aperti “every day”.
Sotto il Monte è… la meta dei raduni pre comunione o pre cresima, dove solitamente i curati delle parrocchie al di qua di Bergamo portano i loro giovani fedeli.
Sotto il Monte è… dove un giovane, aitante e riccioluto neo patentato si stava recando (a prendere il famoso pane fresco) se nonché arrivato alle “4 strade” di Presezzo ebbe il suo primo incidente automobilistico (2 agosto 1984.)
Sotto il Monte é… la città della Pace come recita il cartello all’ingresso del paese.
Ma soprattutto Sotto il Monte è… il paese natale di Angelo Giuseppe Roncalli, nato in frazione Brusicco il 25 novembre 1881, e che assurse agli onori delle cronache quando, il 28 ottobre 1958, fu elevato al soglio pontificio con il nome di Papa Giovanni XXIII.
“Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa.”
Diciamolo, davvero un GRANDE del pianeta !
Oggi, per un giorno o forse anche solo per qualche minuto, GRANDI vogliono esserlo le nostre ragazze dell’Under13 Volley Mozzo. La classifica parla di due compagini con lo stesso punteggio e quindi la partita appare alla portata delle nostre ragazze. E poi si parla di sport, si parla di pallavolo e allora… nulla è impossibile, “yes, we can”, così almeno auspicano i fedelissimi genitori-tifosi; alcuni di loro, giusto per non lasciare nulla d’intentato, nella loro intimità si rivolgono con devozione, ai limiti forse del sacrilego, a Papa Gìoan Intetrí, altri invece più scaramanticamente si limitano a fumare la classica sigaretta del condannato.
Come ormai accade da alcune settimane l’allenatrice Mara schiera quello che, da navigata allenatrice del settore giovanile, ritiene essere il più collaudato e affidabile sestetto delle red girls (si parte con il 7-15-10-28-2-20).
La partenza non è delle migliori e il parziale di 1-6 segna il corso del set. Le U13 mozzesi iniziano ad inseguire ma anche al secondo time out il divario é sempre ancorato a quei maledetti cinque punti di differenza iniziali e infatti, punto su punto si arriva al 25-18 finale. E il pubblico amico inizialmente chiassoso….s’ammoscia.
Il secondo set parte in sostanziale equilibrio fino a che le “bianche del Papa” accennano ad un piccolo break. Mara, che teme la fuga, corre ai ripari chiamando il time out. Ma fuga comunque sarà al punto che le mozzesi si vedono travolte da un inequivocabile 25-10 frutto anche di un inspiegabile turbillon di sostituzioni che Mara, nell’occasione apparsa confusa, ha attuato. Il pubblico amico…rumoreggia.
Nel terzo si parte come nel primo set (6-1 per le sottodelmontesi) e la paura di rivedere un film già visto é palpabile. Infatti in un baleno si vola sul 12-4 per loro. Si sente tra il pubblico il classico “l’é ‘ ‘ndacia la quaia”. Ma non si sono fatti i conti con l’orgoglio mozzese. Pian piano le Mara’s girls rimontano e arrivano fino al 14-13. Le “papaline” reagiscono e sul 24-20 sembra finita. Ma non per le “rosse” che vendono cara la pelle (tra le urla disumane del pubblico amico) e cedono solo dopo un combattutissimo punto fino ad arrivare al 27-25 conclusivo che sancisce la netta sconfitta per 3 a 0.
E vabbè anche oggi è andata così. Ma il pomeriggio è ancora lungo e allora i nostri genitori-ultras de Möss decidono di stemperare la delusione con una… merenda. Qualcuno aveva proposto di consumarla “culturalmente” a Cà Maitino, uno dei luoghi più cari al Papa Buono e raro esempio di villa signorile di paese, risalente al XV secolo ed appartenuta all’antica famiglia dei Roncalli ma alla fine, causa calzature tacco 12 delle mamme quindi non idonee alla breve scarpinata, s’è optato per il più abbordabile ma piacevole bar Sport del centro sportivo del paese pontificio.
É andata come é andata ma… sempre e comunque forza Mozzo U13 e… BUONA PASQUA a tutti.
(Foto Gianluigi Ubiali)
