Mozzo/Fisco Per il Fisco niente crisi Redditi su dell’1,6% – letto su Corriere.it


Per il Fisco niente crisi Redditi su dell’1,6% – Corriere.it.

Stabili anche le posizioni che seguono: Bergamo al secondo posto, Mozzo al terzo, Cenate Sotto al quarto. Al quinto c’è Ranica che sale di una posizione, come fa anche Sarnico che passa dal settimo al sesto, mentre Treviglio si arrampica dal nono al settimo. Tutto alle spese di Ponteranica, dove i redditi sono crollati facendo scendere il paese di tre posizioni, dal quinto all’ottavo gradino, da dove ha scalzato Torre Boldone, finito al nono posto. La top ten è chiusa da Scanzorosciate, decimo in classifica ormai da tre anni. Sono tutti paesi in cui aumentano non solo i ricchi ma anche i contribuenti con redditi superiori ai 33.500 euro. Questo evidentemente fa aumentare i prezzi delle case e degli affitti, spingendo al trasloco chi è nella fascia tra i 10.000 e i 33.500 euro, che infatti sono in calo nei comuni più ricchi. Sono stabili anche le posizioni di bassa classifica, occupate soprattutto da paesi di montagna. Per il quinto anno di seguito all’ultimo posto per dichiarazione dei redditi ci sono gli abitanti di Santa Brigida: 270 dei suoi 318 contribuenti sono nella fascia fra i 6.000 e i 35.000 euro, e in tutto hanno denunciato 5.445.215 euro, con una media di 17.123 euro a testa. Alcuni paesi sono piombati a fondo classifica per i grossi tagli alle entrate dei loro abitanti. È per esempio il caso di Brumano (sceso di cinque posizioni), Valtorta (calato di sei posti), Pumenengo (giù di quattro), Torre Pallavicina (crollato di dieci postazioni). I loro posti sono stati presi da Ornica (risalito di sei postazioni) e Parzanica (che ne ha guadagnate cinque). «Secondo questi dati – commenta Orazio Amboni dell’ufficio studi Cgil – i redditi medi aumentano meno del costo della vita, e si allarga la fascia dei cittadini con reddito inferiore alla soglia per la dichiarazione Irpef. Particolarmente grave la situazione della valle Brembana dove si è ulteriormente abbassato il livello medio del reddito. Inoltre, gli spostamenti più sensibili sono nelle fasce di reddito medio alte, che aumentano, mentre nelle fasce più basse gli spostamenti non paiono riassorbire gli effetti dell’inflazione».