Così viene declinata anche a livello locale la razionalizzazione del recapito in Poste Italiane, azienda che ormai da tempo deve affrontare un sensibile calo dei volumi della corrispondenza. A Bergamo e in provincia il rischio iniziale era quello di perdere 70 zone di recapito, che, per i non addetti ai lavori, sono gli “spicchi” di territorio assegnati a ciascun portalettere.
La trattativa ha portato la quota di zone tagliate prima a 61, poi a 56 zone sulle 545 presenti in tutta la bergamasca. Nel territorio del Comune di Bergamo, ad esempio, da 72 zone si passerà a 69, a Treviglio da 49 a 43 e a Ponte San Pietro da 50 zone si arriverà a 46.
