Anche Bergamo, come tutti i Comuni dell’Italia centro settentrionale, fu sconvolta a partire dal XII secolo da sanguinose lotte intestine. Durante il conflitto tra Papato e Impero, protrattosi per più di un secolo, si erano formate e stabilizzate in ogni città due “partes”, fazioni contrapposte di aristocratici tese ad orientare l’azione politica del Comune a favore dell’uno o dell’altro dei due contendenti.
Guelfi erano coloro che appoggiavano il Papa, Ghibellini coloro che si dimostravano favorevoli all’Imperatore. Alle motivazioni originarie si erano poi sovrapposti infiniti altri fattori di carattere economico, politico, spesso parentale in un intreccio di accordi e di rancori che portavano ad un tasso elevatissimo di conflittualità.
Abbiamo già rilevato come a Bergamo i Suardi fossero la famiglia preminente di parte ghibellina, i Rivola quella di parte guelfa. Essendo in genere le famiglie aristocratiche molto ramificate, poteva essere che all’interno della stessa famiglia si trovassero posizioni avverse. Non era raro inoltre il caso di famiglie che passavano dall’una all’altra parte con il mutare della situazione politica sia interna che esterna alla città.
Così i Colleoni, legati ai Suardi da vincoli di consorteria e di parentela, ma in alcune circostanze da loro separati a causa di un odio feroce, militarono talora in campo opposto. Così i Mozzo e i Lanzi, prevalentemente ghibellini, ma non sempre, i Bonghi, prevalentemente guelfi e molte altre famiglie cui è impossibile attribuire una collocazione politica duratura.
Coloro che non appartenevano a casati nobiliari, di per sé quindi estranei alle discordie tra parentele contrapposte, molto spesso ne erano coinvolti, alleandosi all’una o all’altra parte per motivi utilitaristici o clientelari. Vedremo più avanti come le rivendicazioni popolari trovassero appoggio nella parte dei Rivola.