Mozzo Addio a rovi e sterpaglie grazie agli angeli delle Mura – letto su Corriere Bergamo


Il suo «fazzoletto verde» è costituito da venti, tra scalette e vicoli dei colli cittadini, da 4700 ettari del Parco dei Colli, tra Bergamo, Mozzo, Valbrembo, Paladina e Almè e da tutto quello che di verde si colora nella cinta delle Mura. Fatti due conti, significa un lavoro di manutenzione su quattrocentomila metri quadrati, pari a 10 mila ore di prestazioni volontarie annue e centinaia di quintali di materiali inquinati eliminati (perché la maleducazione arriva anche dove non penseresti mai, tipo gettare un vecchio televisore sul sentierino della Via dei vasi, in pieno Parco dei Colli). I numeri e una certa precisione di stampo ragionieristico, retaggio della professione di una vita trascorsa tra l’Istituto Arti Grafiche e la 3m, prima di andare in pensione, fanno di Nicolini e del suo spirito un’autentica macchina da guerra. Il suo nemico dichiarato si chiama degrado, con una battaglia che ha personalmente ingaggiato nel 2005 quando, grazie ad un lavoro in «solitario» durato ventiquattro mesi, pari a tre mila ore di impegno, ha rimesso a lustro, nel vero senso della parola, le aree attigue al complesso di Porta San Lorenzo.

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