Mozzo/Politica – Il leghista di più lungo corso Calderoli si reinventa Richelieu – Corriere Bergamo


Dopo l’ottovolante dei congressi, resta in pista. Forse il ruolo non è proprio quello di una volta, ma guardando passare molte meteore della politica il lumbard di casa a Mozzo naviga verso la ricandidatura con elezione certa e se c’è da parlare con Berlusconi il segretario federale invia lui, Richelieu della Lega 2.0. Lui che oggi è uno dei leghisti di più lungo corso sulla piazza. Ritorna in Parlamento mentre altri del «gruppo del ’92» non ci saranno: Roberto Castelli ha dato il suo addio, Maroni punta alla Regione. Giuseppe Leoni, eletto nel 1987 al Senato con Umberto Bossi, non ci sarà. Pure sul vecchio capo ancora ci sono delle incognite. Ma lui, avanti. Calderoli è un highlander del Carroccio, un «uomo macchina», dice chi ne conosce i ritmi di lavoro. Alla Bèrghem Frècc, davanti ai militanti, ha tracciato un bilancio: «È stato un anno schifoso. Ma sono ancora qui». Non senza critica: «La cosa che più mi ha fatto male è stata vedere la Lega divisa. Tutti a gridare “secessione”, poi mi giravo e non c’era nessuno…».

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