I Riuniti vogliono la fermata ferroviaria al nuovo ospedale di Bergamo e porteranno questa richiesta a un tavolo regionale. L’annuncio è stato dato ieri dal direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera cittadina, Peter Assembergs, durante l’incontro settimanale con i sindacati. L’obiettivo è portare a discuterne Regione, Provincia, Comune, Rfi e Trenord (cioè le aziende del gruppo Fs) per capire la fattibilità dell’operazione.
L’idea di una fermata ferroviaria in corrispondenza del nuovo ospedale rientra nel progetto, fermo allo stato di ipotesi, di un servizio di metropolitana leggera sul tratto Ponte San Pietro (ndr: Mozzo-Curno) Albano Sant’Alessandro. L’ostacolo non sarebbe tanto infrastrutturale (di fatto basterebbe una banchina), quanto di disponibilità di linee ferroviarie. Altra possibilità sarebbe quella di una linea tramviaria che collegasse il centro cittadino con la Trucca. Idee costose e al momento senza ombra di finanziamenti pubblici, dunque ferme. L’Azienda ospedaliera comunque ci vuole provare. Più si avvicina il momento del trasloco nella nuova sede, più si fa urgente il tema della mobilità. Il discorso vale anche per i trasporti su gomma. Tra le ipotesi emerse ieri, anche quella di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere il nuovo ospedale, sia da parte dei pazienti che da parte dei lavoratori. Tra questi ultimi – 4.000 i dipendenti dei Riuniti – circa il 50% vive nell’area servita dalla rete Atb e potrebbe quindi essere incentivato a utilizzare i bus.
Il tema è al centro dell’attenzione anche in funzione dell’altro nodo non risolto, quello del parcheggio a pagamento del nuovo ospedale. Sui 2.400 posti a disposizione, circa la metà sono destinati ai dipendenti dell’Azienda ospedaliera. I quali però fin qui hanno, attraverso i sindacati, respinto le ipotesi di tariffe presentate dalla direzione generale (una media di 30 euro al mese) sottolineando soprattutto il rischio che i posti auto non bastino. Il problema è legato soprattutto ai momenti di massima affluenza alla struttura ospedaliera. Si può prevedere che, mentre nel pomeriggio i posti vuoti nel parcheggio abbonderanno, di mattina sia i dipendenti che gli utenti faticheranno a trovare parcheggio. Sindacati e Azienda ospedaliera stanno verificando la possibilità di garantire a tutti i lavoratori il posto auto, magari aumentando i parcheggi convenzionati nelle fasce d’orario più critiche.