Si tratta di organizzare infatti la loro presenza sul territorio: trovare loro un luogo di accoglienza, ma anche fornire loro i mezzi di sostegno per vivere sul territorio. E questo, sottolinea Callioni, «evitando di cedere a provocazioni e strumentalizzazioni». Come quella che si è per esempio verificata a Mozzo: nella serata del 1° maggio è dovuta infatti intervenire la polizia alla cena organizzata all’oratorio dal curato don Andrea Pedretti per consentire un incontro tra i profughi tunisini e diversi politici bergamaschi. Al termine della cena, quando il sindaco e i due leghisti Daniele Belotti e Roberto Pedretti stavano informando i profughi sulle possibilità di inserimento e anche sull’opportunità di raggiungere la Francia, due rappresentanti della sinistra antagonista hanno lanciato alcune provocazioni. Le tensioni sono cresciute e il parroco ha chiuso la serata che si è fatta sempre più tesa, tanto da rendere necessario un intervento della polizia.
viaMigranti, vertice in Prefettura «Le regole si devono rispettare» – Cronaca – L’Eco di Bergamo.